La Struttura
La situazione attuale vede l’edificio A collegato all’edificio B attraverso un corridoio nel piano interrato e a sua volta l’edificio B è collegato all’edificio C attraverso un breve tunnel di collegamento all’ampio salone polifunzionale a ridosso dell’edificio C.
I tre edifici dividono pertanto nel seminterrato alcuni locali di servizio quali la cucina, i magazzini, la lavanderia, le sale mortuarie e gli spogliatoi del personale.
Nell’edificio A sono ospitati al primo piano il Nucleo Camelia (n. 29 posti letto per ospiti non autosufficienti) e al secondo piano il Nucleo Mimosa (n. 25 posti letto per ospiti non autosufficienti). Al piano terra oltre agli uffici amministrativi e un ampio salone ci sono due sale da pranzo ed una locale adibito a luogo di culto dove possiamo ammirare il dipinto di San Giuseppe, donato da Achille Beltrame, dove oltre al Santo protettore dei Papà, egli ha ritratto anche il proprio papà Giovan Battista e la nipotina Maria Luisa (tanto non si vede che era una bambina…) figlia di Ausonia, a sua volta figlia di suo fratello Antenore
L’edificio B, oggetto di completa ristrutturazione, ospita al primo piano un Nucleo denominato Rose di totali n. 22 posti letto di cui n.12 posti per ospiti non autosufficienti e n.10 posti per persone in Stato Vegetativo Permanente, mentre il secondo piano è dedicato ad Hospice temporaneo per n. 7 pazienti oncologici.
Al piano terra dell’edificio B vi sono la palestra, la sala pranzo, l’ambulatorio e altri locali a disposizione.
La realizzazione della messa a norma e ristrutturazione del blocco B è stata realizzata nel corso del 2017 con più di 3 milioni di spesa, 1 milione 200 mila della Fondazione Cariverona e la parte rimanente con risorse donate alla casa di riposo dai f.lli Vachel, con l‘accordo essere accolti in struttura per tutta la vita, e di un legato della Signora Rosa Frigo, per un totale di 1.700.000 euro circa.
Il reparto “Stati Vegetativi” è stato inaugurato il 2 giugno 2018 è composto da dieci posti più dodici per non autosufficienti. È stato realizzato in tempo record, è stata ammodernata l’impiantistica e realizzato un nuovo salone polifunzionale da oltre 250 metri quadrati, più un ascensore montalettiga.
All’inaugurazione il presidente Francesco Mastrotto, ha dichiarato “Una struttura frutto di un grande lavoro di squadra” ringraziando la Fondazione Cariverona e i tanti benefattori. Si tratta –interviene il vicesindaco ed assessore al Sociale di Arzignano, Alessia Bevilacqua– di un nuovo importante traguardo per la città e per l’offerta che riesce a dare a tutte le fasce di popolazione, soprattutto quelle più fragili. Si dà una risposta ad un bisogno complesso e adeguata assistenza a una parte di popolazione molto fragile. La ristrutturazione dell’intero edificio permette a tutti gli ospiti di avere una struttura rinnovata con spazi più ampi e funzionali.
“L’Ipab Scalabrin è una istituzione storica di Arzignano”, ha dichiarato il sindaco Giorgio Gentilin. “E’ molto amata e spero che gli arzignanesi si ricordino che è una struttura che ha bisogno della loro attenzione e di donazioni, che ultimamente stanno scemando. La nuova struttura è stata apprezzata dalle autorità regionali e dell’Ulss per la sua tecnologia avanzata, applicata a pazienti che una volta non erano praticamente considerati, come persone con invalidità totale o in stato vegetativo permanente. Con quest’opera si dà loro pari dignità assistendoli come se fossero ricoverati in una struttura
ospedaliera intensiva. L’opera è un gioiello che la stessa Regione intende proporre come modello ad altre strutture.
Il 5 Aprile 2019 è stato inaugurato l’Hospice con una cerimonia che ha visto la presenza del Direttore Generale dell’Azienda ULSS 8 Berica, Giovanni Pavesi, dell’Assessore alla Sanità della Regione del Veneto, Manuela Lanzarin, del Sindaco di Arzignano, Giorgio Gentilin, e del Vicesindaco e Assessore ai Servizi sociali, Alessia Bevilacqua.
“Siamo orgogliosi di inaugurare questa importante struttura al servizio del territorio. – afferma Giovanni Pavesi, Direttore Generale ULSS 8 Berica – La qualità di assistenza e cura che abbiamo il compito di offrire ai cittadini è il metro di giudizio della nostra società. Soprattutto la cura e l’assistenza nell’ultimo tratto di vita della persona, prerogative e condizioni che devono tenere conto del supporto concreto, e se vogliamo emotivo, che dobbiamo alle famiglie che si trovano a vivere una situazione difficile”.
l’Hospice “S. Scalabrin” offre un servizio di assistenza alle persone affette da malattie in fase avanzata, che non rispondono più a trattamenti specifici, con l’intento di assistere i malati e di migliorarne la qualità di vita, nel rispetto dei loro desideri e dei loro familiari, attraverso la pianificazione di un progetto individualizzato e condiviso.
L’Hospice è collocato al secondo piano di una delle tre palazzine dell’ente, in un edificio da poco realizzato secondo le leggi antisismiche vigenti e con le soluzioni tecnologiche più innovative.
La dotazione è di 7 posti letto, ognuno in camera singola. All’interno della camera trova collocazione anche un altro letto, per dare la possibilità, a un familiare della persona ricoverata, di stare vicino al proprio caro in qualsiasi momento. Non esistono limiti circa gli orari di visita e nelle stanze si possono portare oggetti personali.
L’ambiente dell’Hospice “S. Scalabrin” vuole essere il più possibile simile a una casa e somigliare il meno possibile a un ospedale, in cui tutte le figure coinvolte nella cura sono orientate alla valutazione e risposta ai bisogni, con l’intento di alleviare la sofferenza e migliorare la vita degli ospiti e dei famigliari.
Nell’ Hospice il volontariato svolge una importante attività di sostegno a malati e famigliari, con un impegno metodico e costante. L’azione dei volontari qui impegnati, infatti, non è mai individuale ma inserita nella struttura dove ogni figura professionale ha un proprio e importante ruolo. In questo ambito operano i volontari dell’Associazione “Curare a casa” che vengono selezionati ad hoc dopo aver svolto un corso specifico sulle Cure Palliative. Allo storico edificio C di proprietà del comune di Arzignano, sul quale l’ente ha però un diritto di superfice e di comodato d’uso per 20 anni, è stato aggiunto un salone polifunzionale di 217 mq comprensivo di servizi ed un nuovo monta lettighe che si affianca all’ ascensore preesistente e ospita un reparto per 30 ospiti non autosufficienti e 24 posti per autosufficienti.